venerdì 13 marzo 2009

Invito all'inaugurazione del Centro Mobilità Disabili di Pomezia

mercoledì 11 marzo 2009

RACCOLTA FIRME PER LA LEGALITÀ E CONTRO OGNI FORMA DI CORRUZIONE. SOLIDARIETÀ ALL’EX CARABINIERE WALTER GIUSTINI.

Parte questa mattina la raccolta simbolica di firme in solidarietà al luogotenente dei Carabinieri in congedo, Walter Giustini, che nel 2004 si è visto trasferire in altra sede e poi accusato ingiustamente per via delle sue indagini relative a centinaia di abusi edilizi sul demanio marittimo di Ardea (Roma) nelle quali erano coinvolti alcuni importanti personaggi politici nazionali. Prosciolto da ogni accusa e poi ammalatosi, è stato posto in congedo dopo anni di attività come comandante CC. nel corso dei quali ha avuto il merito, non solo di assicurare alla giustizia centinaia di malviventi, ma soprattutto di riportare fiducia nelle istituzioni in un territorio storicamente devastato da ogni forma di criminalità. Di recente egli, intervenendo con un articolo sulla stampa locale in ordine all’allarme sicurezza, lanciato da un politico di Ardea, ha raccontato la sua storia senza mezzi termini inducendo l’opinione pubblica ad una riflessione su alcune cause della dilagante illegalità e corruzione. Giustini rientra a pieno titolo fra coloro che, vedendosi negare la propria dignità ed i propri diritti, costituiscono la cosiddetta “utenza debole”. Egli inoltre è portatore di una testimonianza che non possiamo ignorare. Per queste ragioni, l’Associazione Vialibera, che tra i suoi obiettivi pone in primo piano il rispetto delle leggi e delle persone, ha deciso di avviare una raccolta simbolica di firme con il preciso intento di porre al centro dell’opinione pubblica e di tutte le istituzioni la necessità di combattere la corruzione e di ripristinare la legalità ad ogni livello dello Stato per garantire la sicurezza pubblica ed il rispetto di tutti i diritti sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana. La battaglia contro ogni forma di emarginazione, di disabilità, di disagio va primieramente combattuta sul piano del rispetto delle regole. La mancanza di legalità deteriora il tessuto sociale, danneggia la sicurezza, l’economia, il merito, l’efficienza e la credibilità dello Stato favorendo la corruzione e l’ingiustizia. L’appello che quindi Vialibera lancia è quello di mettere in cima ad ogni programma istituzionale la questione morale e l’urgente necessità di anteporre l’etica della legalità ad ogni forma di interesse pubblico e privato. A tutti i nostri soci, amici e simpatizzanti chiediamo di firmare la nostra petizione. Per richiedere i moduli potete chiamarci al n. 329.0567398 oppure inviarci una e-mail.

mercoledì 4 marzo 2009

Legalità e diritto: la prima battaglia di Vialibera. Appello a tutti gli amici del blog.

Non di rado mi scontro anche con alcuni nostri soci relativamente alla “missione” di Vialibera. Qualcuno mi dice che molte persone languono in un letto e che attendono da noi un servizio, un progetto, una mano tesa. E’ vero, queste persone rappresentano una parte di quel segmento di società che ha più bisogno di aiuto e per le quali Vialibera vuole fare qualcosa. Tuttavia, nella scala delle priorità che costituiscono il patrimonio culturale della nostra associazione non esistono i progettini contingenti per alleviare ora questa ed ora quella pena o sofferenza. Mi arrabbio. E mi arrabbio perché non è compito delle associazioni – soprattutto della nostra – approntare servizi che invece devono essere assicurati dalle istituzioni pubbliche. Esse, pagate dai cittadini, devono essere al servizio dei cittadini e non viceversa. Possiamo pure fare tutti i progetti che vogliamo, così come cercheremo di farli, ma non dobbiamo perdere di vista il vero problema che è quello di cambiare mentalità e cultura in una collettività che sembra aver perso i più elementari valori di una società civile. Stasera sono molto indignato. Il motivo della mia indignazione è un articolo che ho letto sull’ultimo numero del Pontino Nuovo, 1/15 marzo 2009, a pag. 69. A scriverlo è Walter Giustini, Luogotenente dei Carabinieri in congedo. Al di là del dramma personale, che merita tutta la nostra solidarietà ed il nostro incondizionato appoggio civile e morale, la storia che ci racconta è a dir poco allucinante. La riassumo per coloro che non l’hanno letta o non la leggeranno mai. Walter Giustini è stato Comandante della Stazione dei Carabinieri di Marina Tor San Lorenzo in Ardea (Roma) per circa quattro anni, dal 2000 all’inizio del 2004. Apprezzato dai cittadini e lodato dai suoi superiori, era quello che si definirebbe un servitore dello Stato, leale e devoto ai suoi doveri. In una zona storicamente martoriata dalla malavita e dalla corruzione, sembrava aver portato una ventata di legalità, tanto attesa ed invocata da molti onesti cittadini. Un po’ di numeri: in pochi anni di attività ha arrestato 242 persone, ne ha denunciate 1083, ha sequestrato oltre 93 chili di stupefacenti e 19 armi, ha proposto 98 misure di prevenzione, ha chiuso 2 esercizi pubblici per motivi di ordine pubblico e 2 strutture sanitarie abusive, ha attuato 83 sequestri per abusi edilizi e 159 a tutela dell’ambiente! Tutto bene, finché non ha “schiacciato i calli” a qualche personaggio “intoccabile”. Infatti, proprio durante un’indagine per centinaia di abusi edilizi sul demanio marittimo della zona - attività purtroppo da sempre assai fiorente sul litorale a sud di Roma – indagine nella quale erano coinvolti alcuni importanti personaggi politici nazionali, si è visto trasferire ad altra sede per “incompatibilità ambientale”. Bella questa formula con la quale in questo disgraziato Paese si sacrifica la legalità in nome della più becera assenza di valori, umiliando gli interessi collettivi a vantaggio degli interessi di potenti! Ma non si accontentano di allontanare il Giustini, lo perseguitano pure con accuse infamanti dalle quali poi sarà totalmente prosciolto dal gup del Tribunale di Velletri. Risultato: Walter Giustini si ammala e finalmente hanno una ragione valida per mandarlo in congedo! Qualche settimana fa qualcuno si lamentava della mancanza di sicurezza ad Ardea. Mi viene da ridere. Chiunque avrebbe il diritto di lamentarsi se esistesse ancora non già la legalità ma il senso etico della legalità! Prima di lamentarsi bisognerebbe indignarsi ma questo paese ha perso anche questa capacità: nessuno più si indigna semplicemente perché si è perso il metro che misura il lecito dall’illecito, il giusto dall’ingiusto, il buono dal cattivo. Ecco, è proprio questo il punto: la mancanza dell’etica della legalità! Infatti, si potrebbero pure infrangere le leggi, le regole e le consuetudini ma giammai si può essere convinti dell’inutilità di esse ed agire come se nella natura umana non esistesse altro imperativo se non il soddisfacimento dei propri istinti. La storia drammatica e vera di Walter Giustini non fa che confermare le mie convinzioni: in questa nostra patria martoriata è bene essere prudenti e dosare col contagocce la nostra fiducia anche nei confronti di quelle istituzioni che per secoli hanno voluto farci credere di essere immacolate! Il punto di unione tra la storia di Giustini e la filosofia che anima Vialibera sta proprio tutto qui: la mancanza di legalità va combattuta come una guerra primaria ancor prima dell’elaborazione dei progetti. Nel nostro blog abbiamo inserito in primo piano un riferimento esplicito alla consapevolezza del diritto. La battaglia contro ogni forma di emarginazione, di disabilità, di disagio va primieramente combattuta sul piano del rispetto delle regole. Abbiamo le leggi tra le migliori al mondo in tema di servizi alla persona e di vivibilità delle città eppure molte persone languono nei letti e a chi può non è permesso neanche di uscire di casa per via degli ostacoli presenti ovunque, conseguenza della totale mancanza del rispetto delle leggi. Ecco perché non possiamo e non dobbiamo limitarci alla realizzazione del singolo progetto ed ecco perché non possiamo e non dobbiamo sostituirci alle istituzioni che invece sono deputate ad assolvere ai loro doveri. Non possiamo fare sconti a nessuno e la testimonianza di Giustini ci dovrebbe indurre ad una maggiore riflessione in ordine all’urgente necessità di combattere innanzi tutto per un nuovo senso del diritto nel campo del sociale che ci è proprio. Relativamente a questo caso particolare, invece, Giustini rientra a pieno titolo fra coloro che, vedendosi negare la propria dignità ed i propri diritti, costituiscono la cosiddetta “utenza debole”. Egli inoltre è portatore di una testimonianza che non possiamo ignorare. Per questa ragione invito tutti i nostri soci e tutti coloro che leggono questo messaggio a promuovere qualunque iniziativa che possa far riflettere sui gravi fatti denunciati e possa rendere giustizia ad un uomo vittima di una mentalità corrotta e senza principi.
Giampiero Castriciano
Presidente di Vialibera