giovedì 3 dicembre 2009

Lettera aperta ad Alba Rosa

Cara Alba, è sempre difficile esprimere riflessioni quando – come nel mio caso – si riveste un doppio ruolo: quello di presidente di un’associazione e quello di ex amministratore pubblico. Cercherò di attenermi al primo, esprimendo le mie personalissime osservazioni, e chiedo scusa se, per la logica e la concatenazione degli avvenimenti, farò talvolta qualche riferimento al secondo. Come Presidente di Vialibera credo di poter interpretare il pensiero di tanti nostri soci esprimendo a te e a Maurizio Battistelli i nostri apprezzamenti e la nostra solidarietà per quanto avete fatto. Simili gesti sono sempre e comunque positivi. Ciò che tuttavia non riesco a capire è la vostra decisione oltremodo tardiva di rassegnare le dimissioni dai vostri rispettivi incarichi. Non essendo tu nuova alla politica, conoscevi, come conosco io ed altri (non nuovi alla politica) che cosa si stava e si sta vivendo. I fatti negativi che tu denunci e che ti hanno spinto alle dimissioni, purtroppo, non sono avvenimenti nuovi e non prevedibili ma risalgono a vecchia data così come sono vecchi e risaputi certi atteggiamenti che nulla hanno a che fare con il bene della collettività e che tu, giustamente, dici di non condividere. Che questa fosse una giunta dedita soprattutto agli affari dell’urbanistica era chiaro a tutti, fin dal primo giorno del suo insediamento. In tempi non sospetti, io lo denunciai anche nel corso di un incontro pubblico organizzato da Vialibera, alla presenza stessa del sindaco. Non solo non ho avuto la solidarietà di nessuno ma addirittura mi sono attirato forti antipatie, anche dagli amici più fedeli! Scrivo queste righe con una grande pena nel cuore perché le poche cose che sono riuscito a fare in politica le sento ancora oggi come miei diletti figli. Ricordi quando ero Assessore all’Ambiente della Provincia di Roma? Dopo anni di dibattiti e di chiacchiere, riuscii a fare la prima perimetrazione di quello che sarebbe dovuto diventare il Parco del Sughereto di Pomezia. Sulla base di quella perimetrazione si sarebbe potuto efficacemente proteggere una delle rarissime zone mediterranee di bosco a sughere. Ricordo con soddisfazione che il relativo Comitato Promotore – ancora oggi attivo e valido - nacque proprio a casa mia, in una notte d’inverno. Non vi feci mai parte, per ragioni di opportunità e di correttezza politica. Tuttavia né i partiti di sinistra né quelli di destra mi aiutarono in questo progetto. Tutt’altro. Chi ha poi definitivamente distrutto anche la speranza di fare un parco simile a Pomezia è stata proprio la giunta De Fusco che ha votato in consiglio, con la sola astensione del consigliere Francesco Boager, la fine del Sughereto! Sono seguite a raffica le autorizzazioni a nuove costruzioni, i piani particolareggiati di Torvaianica Alta, i cambi di destinazione d’uso, la totale devastazione di un territorio bellissimo, ricco di presenze storiche e culturali di rilievo mondiale. Non ricordo di aver mai sentito in questi ultimi tre anni grandi voci di dissenso. Come Vialibera, ci siamo interessati anche di Largo Brodolini. Riteniamo che la piazza, tutte le piazze, siano un elemento di grande valenza sociale e culturale. D’accordo, Largo Brodolini versava in condizioni di abbandono ma poteva e doveva essere recuperata come piazza, come punto di aggregazione sociale. Era questa la giusta sfida di un’amministrazione trasparente e dedita al bene pubblico. Dal punto di vista architettonico rappresentava la storia di questa martoriata città ed inoltre è stata costruita con denari pubblici, andati in fumo insieme alla distruzione della piazza. E’ stata tagliata, devastata e recintata come una semplice rotatoria, modificata nel suo ambiente circostante destinato dal PRG a verde pubblico, per far posto ad una strada allo scopo di dare più spazi e cubature a costruzioni private. Un regalo, un bel regalo a chi del cemento ha fatto la sua ragione di vita e di cultura! Anche in questo caso ci sarebbe piaciuto sentire forti e chiare le voci del dissenso e delle proposte alternative! Concordo con te e con Battistelli: la giunta De Fusco è sorda a molte necessità della collettività. Per questo Vialibera, nell’ambito dei suoi fini statutari, già due anni orsono, insieme ad altre undici associazioni, ha chiesto al Sindaco e alla Giunta l’applicazione di una norma della legge 142/90 e dello Statuto Comunale: l’istituzione delle consulte cittadine, mezzo e strumento di controllo, di partecipazione democratica e di conoscenza delle tante sofferenze di questa città, che tanto stanno a cuore alla nostra associazione. Risultato: il sindaco, coerente col suo usuale comportamento, non ci ha neanche risposto, ma, insieme a lui, nessuno ci ha risposto. Abbiamo poi chiesto di sederci intorno ad un tavolo per affrontare i tanti problemi di carattere sociale che investono i segmenti più disagiati e disperati della cittadinanza mettendo a punto, con le nostre sole forze, una bozza di regolamento per l'assistenza domiciliare. A fronte di un impegno pubblico dello stesso sindaco, mai nulla è stato fatto in questo senso. Arrivano infine le barriere architettoniche. Milioni di euro spesi per il rifacimento di strade e marciapiedi ma senza il benché minimo rispetto delle leggi in tema di abbattimento delle barriere architettoniche. Paventiamo così il ricorso alla Corte dei Conti perché non si possono spendere soldi pubblici senza rispettare le leggi. Ci viene allora concesso un “tavolo di lavoro” per discutere delle barriere architettoniche, della sicurezza e della qualità della vita nella città. L’Amministrazione, conscia della sua ignoranza (gravissima e colpevole) in materia, indice un bando pubblico ed assume un consulente che siede poi insieme a noi al “tavolo di lavoro”. I risultati tardano però ad arrivare. Potrei continuare la lista delle cose che non hanno funzionato fin dall’insediamento della giunta, ben tre anni, ma preferisco fermarmi qui. Tutte cose risapute, purtroppo anche da te e da Battistelli. Ecco perché non riesco a capire il vostro gesto che, seppure lodevole e foriero di speranze, è arrivato tardi, troppo tardi. Forse, se si fosse verificato prima, si sarebbe regalato un migliore servigio alla nostra città e forse si sarebbero risparmiate molte sofferenze. Auguro a voi un mondo di bene ed un futuro migliore ai nostri concittadini e ai nostri soci molti dei quali combattono ogni giorno una battaglia difficile ma silenziosa e ricca di dignità.
Giampiero Castriciano (Presidente Vialibera)