giovedì 5 aprile 2012

Ardea: barriere architettoniche doc.


Il Comune spende denari pubblici e costruisce marciapiedi creando nuove barriere architettoniche, in barba alle leggi vigenti e alla Convenzione Onu. Vialibera diffida e minaccia denunce.

Ecco la nota che è stata presentata al Sindaco di Ardea, Carlo Eufemi e all'Assessore ai Lavori Pubblici Alfredo Cugini:

A seguito di numerose segnalazioni pervenute alla nostra Associazione e ad un accurato nostro sopralluogo, abbiamo potuto verificare che i lavori di rifacimento dei marciapiedi e dell'arredo urbano in Viale S. Lorenzo e Viale Marino, in località Tor S. Lorenzo, Ardea, non rispondono alle norme in tema di barriere architettoniche, di accessibilità, fruibilità e sicurezza.

E' appena il caso di osservare quanto segue:

1.in Viale S. Lorenzo le rampe di raccordo tra il piano stradale e quello del marciapiedi in taluni casi presentano una pendenza superiore al 15% nonostante la possibilità di poter allungare la lunghezza della rampa per la totale assenza di ostacoli nel senso longitudinale dei marciapiedi. Si ricorda che la pendenza massima ammissibile è, al massimo, dell'8%;
2.la larghezza del marciapiedi in costruzione in viale Marino, che dovrebbe servire quale collegamento pedonale tra l'entroterra ed il mare, presenta una larghezza al netto di appena mt. 0,90, larghezza al di sotto delle previsioni di legge e che comunque non consente il sicuro passaggio di persone su sedia a ruote né, tanto meno, la possibilità di incrocio tra due carrozzine o tra una carrozzina ed un pedone. Anche qui si ricorda che la larghezza minima consentita è di mt. 1,50-1,20 al netto di pali, aiuole ecc.;
3.la pavimentazione già effettuata sui marciapiedi in Viale S. Lorenzo non è del tipo antisdrucciolevole, caratteristica questa che, associata alla notevole pendenza di molte rampe, rappresenta un pericolo per tutti i pedoni e non solo per quelli con ridotte o impedite capacità motorie;
4.Facciamo osservare che il DPR 503/1996, il DM dei LL.PP. 236/1989 e il DM 5 novembre 2001, dettano tassativamente le regole per la pendenza delle rampe, per la larghezza dei marciapiedi e per tutto quanto concerne la piena e sicura fruibilità dei percorsi pedonali;
5.nel dicembre del 2010 codesta Amministrazione comunale, su nostra iniziativa, ha aderito formalmente e pubblicamente a recepire e fare propria la Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, impegnandosi ad uniformare la propria attività amministrativa alle regole internazionali dettate dalla medesima Convenzione e a consultare preventivamente le associazioni di rappresentanza prima di ogni e qualsivoglia provvedimento che possa coinvolgere anche indirettamente i cittadini con disabilità. Nella fattispecie, dobbiamo purtroppo rilevare come nessun coinvolgimento della nostra Associazione, promotrice della firma della citata Convenzione, sia stato sollecitato per un progetto così importante come il rifacimento dei marciapiedi e dell'arredo urbano pubblico, progetto questo che interessa il diritto costituzionale alla mobilità ed autonomia della persona;
6. E' appena il caso di osservare che il rifacimento di qualunque opera pubblica è tenuta al rigoroso rispetto ed applicazione delle norme in tema di barriere architettoniche e che, in mancanza, ne rispondono, di fronte alla Corte dei Conti, i relativi responsabili a carico dei quali potrebbe profilarsi il reato di sperpero di denaro pubblico.

Alla luce di quanto sopra, si invitano le SS.LL. a correggere immediatamente gli errori tecnici commessi, attuando la demolizione e ricostruzione a norma delle parti illegittime fino ad oggi realizzate e ad applicare, per le parti ancora in costruzione, i canoni costruttivi tassativamente dettati dalle leggi in vigore. A tal scopo la nostra Associazione si mette a disposizione per la collaborazione gratuita del caso. Qualora tali inviti non venissero adeguatamente accolti, saremo costretti a rivolgerci alla Corte dei Conti e all'Autorità giudiziaria per l'opportuna osservazione delle norme in materia e per il risarcimento dei relativi danni.

Pomezia, 03 aprile 2012

Il presidente
Giampiero Castriciano

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